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I più attenti di voi avranno notato che è iniziato il
campionato di calcio. Solo fino a un certo punto però: come sanno tutti gli
esperti in materia, la prima giornata non è indicativa dei reali valori in
campo perché le squadre risentono degli ultimi caldi, della preparazione estiva
e delle gambe legnose. A dire il vero non è indicativa neanche la seconda
giornata, che risente della sosta per fare spazio alla Nazionale. Nemmeno la
terza in realtà, che risente del turno infrasettimanale di Champions League,
mentre a partire da novembre il campionato è falsato da pioggia torrenziale,
campi ghiacciati, ingenti nevicate, trombe d’aria e tweet di Wanda Nara. Per
fortuna la situazione cambia radicalmente a marzo, quando il tempo migliora su
tutta la penisola ma ricomincia la Champions League, che falsa il campionato
fino a che esso non viene falsato dai primi caldi e, nelle ultime giornate,
dalle combine fra squadre demotivate. Uno studio dell’Università di Oxford,
subito rilanciato da Tg2 Costume e Società, ha dimostrato che al netto di
questi fattori, nonché di partite rinviate, recuperi, turni infrasettimanali e
residui di tempi supplementari in Coppa Italia, le uniche giornate credibili
della Serie A sono la settima, dove spicca Palermo-Cesena, e la ventitreesima,
col big match Chievo-Sampdoria. L’abbonamento alla pay tv va tuttavia pagato
per cinquantadue settimane l’anno.
Dopo il fallimento del mondiale in Brasile, l’estate è stata foriera di grandi novità per il calcio italiano. Al commissario tecnico e sagrestano unico della Nazionale Cesare Prandelli è succeduto Antonio Conte, sul quale non faremo battute perché Gene Gnocchi le ha già finite tutte. Grandi novità anche in Federazione Italiana Giuoco Calcio, dove alle dimissioni del presidente Abete e del vicepresidente Albertini ha fatto seguito la candidatura al posto dell’ex presidente Abete dell’ex vicepresidente Albertini. Alla fine però l’ha spuntata Carlo Tavecchio, nonostante la strenua lotta mediatica oppostagli dal suo principale avversario, Carlo Tavecchio. Deve dire grazie anche al sostegno dell’erudito presidente della Lazio Claudio Lotito, il quale ha voluto imporre una vera e propria rivoluzione culturale a Coverciano: dalla prossima partita le felpe della Nazionale recheranno sul petto la dicitura Italia, Italiae, Italiae, Italiam e così via fino alla quinta declinazione. Unica eccezione per il ct Conte: la sua felpa potrà riportare fino a tre errori di grammatica.
Fatto sta che i tifosi possono finalmente spaparanzarsi sul
divano e godersi un’offerta televisiva senza precedenti. Rai Sport – il cui
nuovo direttore è Carlo Paris, noto per rivolgere agli allenatori domande
sempre scomode in quanto poste sovente verso le ventitré e trenta, in piedi,
sotto la pioggia battente, con gravi conseguenze sulle giunture – offrirà ogni
domenica sera le immagini esclusive della lotta nel fango fra Paola Ferrari e
Sabrina Gandolfi. Mediaset Premium offrirà un nuovo servizio esclusivo: Sandro
Piccinini verrà a fare le telecronache direttamente a casa vostra e strillerà “Incredibile!”
tutte le volte che farete pipì senza bagnare la tazza. Seguire il calcio
internazionale non è mai stato facile come quest’anno: tutta l’Europa League su
Mediaset, tutta la Champions League su Sky, tranne una partita del mercoledì
che va in onda su Canale 5, a parte l’eventuale primo tempo supplementare che potrebbe
andare in onda su Top Crime, a meno che non sia impegnata una rappresentativa
dell’Azerbaigian, nel qual caso i calci d’angolo verrebbero mostrati su Gambero
Rosso mentre tutte le rimesse laterali spetterebbero a Rai Yo Yo. Se invece
volete sapere come stanno andando i Mondiali di basket, vi conviene affidarvi a
una medium.