Su Tempi in edicola da giovedì scorso; sul sito del settimanale, corroborata da alcuni acuti commenti; e anche qui, dove i lettori non hanno libertà di parola.
---
Sarebbe stato il turno dell’Italia ma, con una decisione a
sorpresa, una commissione di esperti in commissioni di esperti ha assegnato il
ruolo di capitale europea della cultura 2019 a Matera. “È una grande occasione
di rilancio per il Sud”, ha dichiarato a caldo Pasquale Lorusso, pastore, che grazie
allo stanziamento di fondi comunitari nel 2019 verrà promosso archimandrita.
“Il Sud meritava questa grande occasione di rilancio”, fa eco Carmela Patruno
il cui ruolo è stato decisivo poiché detiene il record continentale di
telefonata più lunga a una figlia che studi al Nord. La giovane Nunziatina
Patruno studia infatti Analfabetismo Giornalistico presso l’università di Bari;
il suo sogno è diventare collaboratrice fissa di Tempi e scrivere ogni
settimana, fino al 2019, un articolo in cui spiega che l’assegnazione a Matera
del ruolo di capitale europea della cultura è una grande occasione di rilancio
per il Sud.
Arrivare a Matera è facilissimo. Da Napoli, basta affidarsi
alla Madonna di Picciano. Da Bari invece bisogna uscire dalla Stazione
Centrale, sgominare una banda di scippatori inspiegabilmente sfuggita alla
repressione attuata dalla giunta Emiliano, entrare nella stazione delle
Ferrovie Appulo-Lucane, persuadere un loro dipendente a emettere regolare biglietto,
a costo di pagarlo in contanti, quindi salire su una pittoresca littorina che
in giornata vi farà arrivare ad Altamura, dove la commissione di esperti ha già
fatto predisporre un sistema di trasporti sostitutivi a dorso di mulo o,
alternativamente, di studente fuori sede. “È una grande occasione di rilancio
per il Sud”, ha dichiarato in esclusiva a Tempi il locale assessore a
disoccupazione e rubamazzetto, che nel 2019 verrà promosso assessore a
metafisica ed ermeneutica. “Sottolineo che le parole pronunciate a Bruxelles
dal vicepresidente dell’Europarlamento Gianni Pittella sono risultate
determinanti nel convincere la commissione di esperti che a Matera si parli
ancora un’antichissima lingua indoeuropea altrove estinta. Quando hanno sentito
il tenc iù conclusivo era troppo
tardi”. Il sindaco ci mostra le principali bellezze di Matera: “Questi sono i
Sassi, dove è stato girato il film di Pasolini, mentre quelli laggiù sono i
Sassi, dove è stato girato il film di Pasolini. Lì in fondo potete notare i Sassi,
dove è stato girato il film di Pasolini; e resterete stupiti all’apprendere che
proprio a Matera, città dei Sassi, Pasolini ha girato un film che fu una grande
occasione di rilancio per il Sud”.
“Caro direttore”, ci scriverà Mel Gibson la settimana prossima,
“ho ritenuto gravemente lesivo dell’immagine della città di Matera il ritratto
che ne emerge dalla rubrica di satira ospitata ogni settimana dal suo mensile.
Non è assolutamente vero che a Matera non arrivino i treni: io stesso ho
provveduto a ordinarne uno su Amazon. Matera è una città ricca di persone
stupende, che è stato un grande piacere fustigare a sangue durante i provini
per La Passione, film che spettatori
superficiali hanno creduto girato in aramaico mentre i personaggi parlavano
un’antichissima lingua indoeuropea i cui segreti sono gelosamente custoditi da
Gianni Pittella. Con questa mia richiedo la pubblicazione di un articolo riparatorio
in cui si dica che a Matera ci sono i Sassi, dove è stato girato il film di
Pasolini. L’elezione a capitale europea della cultura è infatti una grande
occasione di rilancio per il Sud. Smentisco inoltre che a Matera esista un
assessorato a disoccupazione e rubamazzetto, nome sotto cui l’estensore della
rubrica ha malevolmente denigrato l’assessorato a parcheggio in doppia fila e
rubamazzetto. Seguono questa lettera duemilacinquecento X in rappresentanza
delle firme di una delegazione di cittadini materani le quali, grazie allo
stanziamento di fondi comunitari, entro il 2019 diventeranno altrettante Y”.