venerdì 21 novembre 2014
Qualsiasi cosa abbiate fatto, oggi dovevate invece prendervi un giorno di ferie e leggervi Repubblica con calma, da cima a fondo. Vi faccio io un bigino. Avreste appreso che i metodi di Viktor Orban, il quale lascia che in Ungheria vengano impunemente strappati e bruciati i vessilli dell'Unione Europea, sono paragonabili (a pagina 18) a quelli dei nazisti in quanto costoro strappavano i libri e li bruciavano. Sfugge all'estensore dell'articolo che obiettivo specifico dei nazisti era limitare la crescita delle idee impedendo la libera circolazione delle parole, per quanto ragionevoli; e che sullo stesso quotidiano (a pagina 25) si trova un articolo contro un'assurda legge per la quale un vino prodotto in una regione non può risultare da etichetta prodotto nella regione in cui viene prodotto a meno che non coincida col vino denominato come la regione in cui questo singolo vino viene prodotto insieme ad altri denominati diversamente. Indovinate chi ha escogitato questa normativa? L'Unione Europea, esatto, che dunque pratica lo stesso hobby di impedire la libera circolazione delle parole, anche le più ragionevoli - quali ad esempio far applicare la dicitura "prodotto in Piemonte" a un vino prodotto in Piemonte. Lieve discrepanza fra un articolo e l'altro, al confronto della quale l'intervista (a pagina 35) a Laura Boldrini su lavoro femminile e violenza sulle donne è un capolavoro di arguzia, di logica, e di lucidità.