Ricco scemo (1)
Riassunto delle puntate precedenti. Non so se vi ho mai detto che sono presidente di una squadra di calcio: il Ghislieri Football Club, per rilevare il quale – guidando una cordata di alunni laureati – lo scorso anno ho sborsato una cifra venti volte superiore a quella che mi ci sarebbe voluta per comprare il Parma. I risultati non si sono fatti attendere. Il quarto posto della scorsa stagione nel torneo di calcio maschile fra i collegi di Pavia ha ripagato di decenni di figure barbine (si favoleggia di un anno in cui eravamo arrivati ultimi a -1 punto, fra sconfitte e penalizzazioni) specie nei confronti delle ragazze del Collegio, le quali storicamente oltre a studiare hanno una squadra di pallavolo dal palmarès ragguardevole. La formula è semplice, due gironi all’italiana di sei squadre e poi quarti, semifinali, finale; tutte partite secche. Da quest’anno, semifinale e finale si giocheranno al Fortunati, lo stadio vero e proprio dove il Pavia sta combattendo per venire promosso in Serie B e incontrare l’anno prossimo le squadre preferite da Lotito; tutte le partite precedenti al Mascherpa, dove si respira aria di Torneo di Viareggio fra alfabetizzati. L’obiettivo dei ragazzi del Ghislieri è, sul lungo termine, confermarsi fra le prime quattro e, sul breve termine, non venire sfottuti dalle ragazze. Io non so usare l’app “Live Intercollegiale” che con grande perizia è stata imbastita dagli organizzatori quindi ho ordinato all'allenatore Briganti di inviarmi, fra una mazzarrata e l’altra, periodici aggiornamenti su Ghislieri-Maino che io avrei poi diffuso ai quattro venti su facebook mentre l’attenzione dell’Italia tutta era rivolta alle imprese di Torino e Inter in Europa League. Ma ecco, allora, il miracolo: segnalo la prima rete e dai quattro cantoni del globo iniziano a fioccare esultanze e complimenti. Da Parigi, da Dublino, dall’Olanda. Da Chicago. Perfino da Pavia. Sono gli altri alunni laureati del Collegio che, giovani e meno giovani, hanno fatto strada sfondando i confini e tengono d’occhio i ragazzi giallorossi. Veramente la maglia sarebbe oro e porpora, ma non sottilizziamo. L’importante è vincere, 5-0 come Milan-Real Madrid del 19 aprile 1989 (sono più vecchio di Briganti ergo ho altri riferimenti spaziotemporali). Quando li vedo tornare sporchi e sfasciati in Collegio (una tifosa aveva il bandierone; l’altra, no) mi alzo in piedi ad accoglierli ma loro mi chiedono quanto sta Fiorentina-Roma. L’unico rammarico della giornata è che l’ingaggio di Cristiano Ronaldo non è andato a buon fine in quanto gli organizzatori del torneo si sono resi conto che la fototessera spillata sul cartellino della Figc (Settore Attività Amatoriale e Ricreativa) era in realtà una figurina ritagliata.
Su Quasi Rete / Em Bycicleta, blog letterario della Gazzetta dello Sport, il resto della rubrica su come si vive da presidente di una società amatoriale.