Abbiamo un problema col Papa; anzi, due. Siamo un po' tonti quindi quando parla sentiamo solo ciò che vogliamo sentire e non cogliamo affermazioni eclatanti che lasciamo passare sotto silenzio; come se non bastasse, siamo anche piuttosto ignoranti quindi se dice qualcosa di sorprendente pensiamo che se lo sia inventato seduta stante anziché rifarsi al Vangelo. Cadiamo sui fondamentali, come il prete del film di Verdone al quale sfuggiva di mente come si chiamasse Gesù. Qualche esempio.
Dicono che sia un Papa comunista, attento al sociale, che all'improvviso ha preso la decisione di schierare la Chiesa contro il capitalismo. Certo, come no: Papa Francesco si rifà infatti al pensiero del fondatore del comunismo, San Giovanni Battista, il quale in riva al Giordano suggeriva alle folle che lo interrogavano: "Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare faccia altrettanto" (Luca 3, 11, se volete controllare). Le idee sediziose del Battista sono poi state testualmente riprese da un altro pericoloso no global che mandò i suoi apostoli a evangelizzare il mondo raccomandando loro di non portare con sé due tuniche per il viaggio (Luca 9, 3, sempre se volete controllare). Quando il Papa volando dal Brasile s'è domandato "Chi sono io per giudicare?" ha finalmente insufflato nella Chiesa il pensiero di un noto attivista lgbt, San Paolo di Tarso, il quale chiedeva a muso duro: "Ma tu, perché giudichi tuo fratello? Tutti ci presenteremo al tribunale di Dio" (Romani 14, 10, ma spero che riteniate superfluo controllare). E la smania di aprire gli ambienti del Vaticano - la Cappella Sistina, il colonnato del Bernini - a nullatenenti e barboni? Be', sentite un po' questa bella storia raccontata da Gesù sulle pagine di Repubblica. Un giorno un uomo diede una grande cena e fece molti inviti ma all'ultimo istante gli invitati iniziarono ad accampare scuse; allora il padrone di casa disse al servo: "Esci per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. Va' per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia; perché nessuno di quelli che erano stati invitati e non sono venuti assaggerà la mia cena" (forse non era un'intervista a Repubblica, forse è Luca 14, 16-24). Noi crediamo che il Papa apra il Vaticano ai barboni per pauperismo mentre lo fa per riempire i posti che abbiamo lasciato vuoti.
Riteniamo altresì che il principale compito della Chiesa sia di evitare che ci tocchiamo le pudenda, e a leggere quotidiani di un certo livello parrebbe che la principale innovazione di Francesco sia di volerlo consentire benché con juicio. Per questo quando parla papale papale non ci accorgiamo di quello che dice, tutti presi a considerare il nostro ombelico e un po' più in basso. Sempre sul famoso volo dal Brasile il Papa non aveva solo sospeso il giudizio sull'omosessualità ma aveva anche detto che la metà dei matrimoni è nulla perché ci si sposa senza maturità o senza considerare che è per tutta la vita - testuali parole - cioè che qualsiasi matrimonio contratto avendo anche solo lontanamente in testa l'ipotesi di poter un domani divorziare è carta straccia. Ha detto così però nessuno ha battuto ciglio, tutti ipnotizzati dal fraintendimento collettivo e allucinatorio del "Chi sono io per giudicare?".
Idem ieri, a Torino. Alla platea di giovani, secondo i titoloni, Papa Francesco ha soprattutto raccomandato di serbarsi casti, perché è evidente che la Chiesa è erotomane e non le interessa altro che il retto utilizzo del nostro uccello. Nemmeno una riga di commento alla frase tremenda che ha lasciato cadere come una mannaia su qualsiasi velleità di fare a meno di Dio: "Se uno si fida solo degli uomini, ha perso". In effetti nella Bibbia è scritto che "nessuno è buono" (Marco 10, 18 e, se non vi basta, stesse identiche parole in Luca 18, 19); quindi "guai all'uomo che confida nell'uomo" (Geremia 17, 5, ma forse non volete controllare più). Cosa pretendete però, che si dia la notizia di un Papa che ci rivela frasi che abbiamo chiuso sul comodino a impolverarsi da millenni?