AstroSamantha che eri nei cieli, l'opinione pubblica si domanderà se ti sia più utile il bentornato di Renzi che su twitter dà del tu a tutti ma a te del lei, chiamandoti "capitano" al maschile, oppure i sette consigli per la futura vita terrena di Beppe Severgnini che sul Corriere ti ammonisce di non dire ovvietà - un po' come se Sandro Piccinini ti esortasse a non parlare mai di "sciabolata morbida". Avevo dimenticato che fossi nello spazio fino al momento in cui ho letto la notizia dell'atterraggio; però sospetto che a partire da un domani non troppo distante, dopo averci letto favole a mezz'aria e strizzato asciugamani in orbita per la gioia dei nostri occhi terreni, inizierai a spostare il baricentro dei tuoi interventi su temi sempre meno siderali. Spero di no ma pavento il giorno in cui ti pronuncerai sui migranti e sull'omofobia, o magari stigmatizzerai la corruzione della politica e sfilerai contro il femminicidio, o godendo del vantaggio di essere donna lamenterai la discriminazione nei confronti delle donne. Aderirai a qualche campagna con l'hashtag à la page; forse ti spingerai fino a esprimerti in favore del genere neutro in grammatica promuovendoti a capitan*, e chissà se un 25 aprile a caso ti inviteranno a parlare del valore della resistenza a una platea di bimbi che sognano di essere sputati nello spazio.
Alla fine si fa ciò che il pubblico pretende e il tuo pubblico di riferimento è quello di Fabio Fazio e di twitter. Ogni posizione che prenderai nel dibattito pubblico verrà vista come un avallo della scienza a battaglie di civiltà e ogni battaglia di civiltà a cui parteciperai verrà vista come la conferma del tuo valore di scienziata. Ho già scorto persone sciorinare il tuo curriculum sul muso di chiunque osasse criticarti, senza considerare che in genere il valore di una persona non si misura in pergamene e che non basta avere studiato tanto per diventare intelligenti. Esiste una faglia che si sta aprendo sempre più fra realtà e immaginazione: l'immaginazione allucinatoria collettiva pretende che bontà e sapienza coincidano, che per farsi passare per competenti basti aderire a battaglie sociali e che non si possa essere intellettuali credibili senza schierarsi con una maggioranza lagnosa che si comporta come se fosse una minoranza vessata mentre impone il suo pensiero univoco e bovino. Il popolo ha bisogno di superstizioni e lo scientismo dei diritti è l'oppio di ultima generazione. Te l'ha detto nessuno che sei atterrata proprio al momento giusto?