[E così è capitato che, fra i vari commenti all'articolo sui titoli per Books Brothers che trovate subito qui sotto, un tizio commentasse facendo riferimento a un libro che lui stesso aveva scritto - se non che, particolare non trascurabile, aveva fatto riferimento al suo libro con un titolo sbagliato. Al che io, diabolicamente:]
Stavo pensando quanto sarebbe interessante se improvvisamente tutti gli autori iniziassero a non ricordare i titoli dei propri romanzi - in fin dei conti il segreto della buona letteratura è l'understatement. Io potrei vantarmi di aver scritto Il cane che si morde la coda e 5 9 82. Thomas Mann, che è notoriamente più bravo di me e fors'anche di Felice Muolo, di aver scritto I Robinson e Lieve malore a Vicenza. Marcel Proust Alla ricerca del tempo libero. James Joyce Achille e Finnegan's wake. Luigi Pirandello Dieci, cento e mille e Gli gnomi del boschetto. Cesare Pavese La casa al mare. Raffaele Nigro Viaggio a Samarcanda. Roberto Saviano Sodoma. Flavio Soriga Sicilian Blues e Ottavio Cappellani Sardinian Tragedi. Cosimo Argentina Tizio Incognito Assoluto e Camillo Langone Il catechismo delle signorine. Livio Romano Poco da stare allegri; Gaetano Cappelli Zii acquisiti. Luciano Bianciardi Che vita agra, Giuseppe Berto Il male rosso e Il cielo è oscuro, Giovannino Guareschi Il destino si chiama Camillo. Stefano D'Arrigo Il delfino anzi La balena, Hermann Melville Moby Prince, l'orca assassina.
E così via - saremmo tutti più rilassati.
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