venerdì 10 dicembre 2010
Moralisti dal ditino perpetuamente puntato verso l’uccello di Berlusconi (o di Fini, o di Marrazzo, o di Sircana, o di Mele: fa lo stesso e non m’interessa), time out! Fermatevi un attimo, rinfoderate l’indice e chiedetevi se preferite vivere in Italia o in Inghilterra. In Italia ci sono le Noemi, le Ruby, il bunga bunga, i trans in casa, i trans per strada, i party con la cocaina, De Michelis, Pomicino, tutto quello che volete. In Inghilterra non c’è niente di tutto questo: com’è noto, i politici britannici non ce l’hanno e, se poco poco si scopre che uno ha una storia con la segretaria o una giornalista (vedi l’ottimo ex ministro David Blunkett), non resta al suo posto per un istante di più. Per evitare di vedere l’ovvio in Inghilterra si applica una sorta di rimozione di massa, venuta prepotentemente a galla lo scorso 6 dicembre. Di primissima mattina il conduttore dell’approfondimento politico su una radio della BBC ha dichiarato che era un onore avere ospite il ministro della cultura Jeremy Hunt; solo che è inciampato su una consonante e l’ha chiamato Jeremy Cunt, traducibile in Geremia Fica. Imbarazzo. Poche ore dopo l’anchorman televisivo Andrew Marr, peculiare incrocio fra Bruno Vespa e Max von Sydow, ha riferito l’incidente occorso al suo collega ma, vuoi o non vuoi, nel tentativo di trovare una perifrasi per evitare l’impronunciabile è finito per inciampare sulla stessa consonante e ha fatto riferimento al ministro nuovamente come Jeremy Cunt. Ulteriore imbarazzo. Nel pomeriggio, alla Camera dei comuni, una parlamentare laburista ha rimproverato i tagli a un esponente conservatore, contestandogli una lista dettagliata di provvedimenti governativi. Ora, “tagli” in inglese si dice “cuts”. Giuraddio, il suo interlocutore le ha risposto irritatissimo: “Non accetto che questi siano dei tagli”, solo che anche lui è inciampato su un’altra consonante e ha dichiarato stentoreo: “I don’t accept that those are cunts”, “non accetto l’idea che si tratti di fiche”. Poi per fortuna la giornata è volta al termine e, più che archiviata, è stata censurata. Io ho l’impressione che in Italia ci si diverta di più e che nessuno rischi un lapsus.
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