domenica 4 settembre 2011
"Una sera d'estate stavo guardando su Rai1 degli spezzoni di tv vintage col dito pronto sul telecomando nel caso in cui i montatori, dopo Canzonissima e L'amico del giaguaro e Un due tre, mi propinassero a tradimento Panariello (forse per insipienza, forse per crudele voluttà di dimostrare la decadenza di tempi), quand'ecco che il bianco e nero si è fatto colore e dal giardino di delizie che custodiva Panelli e Vianello e Tognazzi e Gassman ho visto spuntare a mo' di pianta carnivora il mezzobusto di Roberto Saviano, la tetra pelata illuminata da un mezzo ghigno". E così via per pagine e pagine: sul sito del Foglio è disponibile il testo completo della mia lunga intemerata contro il mio nemico Roberto Saviano, una faccenda personale fra me, lui e la letteratura italiana.