Soprattutto, Paolo di Paolo sbaglia a cercare il proprio nome su blog e social network. Ora, è chiaro che per chi non ha letto il suo romanzo il protagonista non esiste ed è curioso sentirne dibattere sulle pagine di un quotidiano. Allo stesso modo i grafomani della rete - magari camuffati dietro pseudonimo e senza uno straccio di lettore fisso - non esistono finché qualche perditempo non va a scovarli.
Sul Foglio in edicola oggi intervengo sulla polemica fra i lettori virtuali che criticano Paolo di Paolo su internet e Paolo di Paolo che critica i lettori virtuali sul Sole 24 Ore, il tutto per un fraintendimento sull'esistenza dell'uno e degli altri.