domenica 1 luglio 2012



Il diario intimo dell'Europeo
Giovedì 28 giugno

h 20:45 Germania-Italia a Pavia
C’è stato un piccolo momento di discriminazione sessuale quando il cameriere che stava apparecchiando la tavola (per scaramanzia siamo tornati nella stessa pizzeria della vittoria contro l’Inghilterra, anche se ridotti all’essenziale formazione di solo tre) ha chiesto rivolgendosi incredulo a Gionata e indicando sua moglie: “Ma lei guarda la partita?”. Bisogna giustificarlo, però. L’avevamo notato già la volta precedente, e stasera troviamo tragica conferma: la pizzeria brulica di coppiette che sono disposte di tre quarti rispetto al televisore, peculiarmente con lei rivolta verso lo schermo nonostante il patente disinteresse e lui, ahilui, completamente di spalle. Immaginiamo la situazione; trattasi di coppia ai primi esperimenti di uscita in cui lei, dopo avere accuratamente consultato il calendario del torneo, a forza di moine e musi come prova d’amore ha richiesto di uscire a cena in casuale contemporanea con l’ancestrale sfida alla Germania, e lui per salvare capra e cavoli ha dovuto accettare di buzzo buono e dichiarare che alla fine il calcio non gli interessa, che Balotelli è un sopravvalutato e che i tedeschi in fin dei conti sono i benefattori dei popoli circonvicini. Vile e meschina fromboliera dell’utero, avrei voluto dirle coram populo, vergognati, tu che col tuo capriccio sottrai al tuo presunto amato gli ultimi residui d’infanzia che possano consolarlo della vita e anche del caldo; meriti davvero che ti sposi, che ti sformi a forza di figli, che cammini con le scarpe infangate dove hai appena lucidato, che dimentichi i calzini nel lavello, che insegni le parolacce alla discendenza, che la porti a giocare al parco anziché a lezione di piano, che vada con le puttane cinesi le quali costeranno di meno perché in effetti sono una sottomarca, che ti soffochi nottetempo con un cuscino azzurro, che non presenzi alle esequie perché c’è il posticipo di Lega Pro. Invece taccio e mangio la pizza, ma mi accorgo che dopo l’ottantesimo lui inizia a lanciare furtive occhiate nervose sotto l’ascella in direzione dello schermo, e appena l’arbitro fischia il rigore per la Germania le dice di aspettarlo là così va a saldare il conto e mentre lei resta a guardarsi il naso nello specchietto portatile lui non torna mai più.