mercoledì 11 luglio 2012

In un eccesso di zelo Mercier ribattezza i ponti di Parigi, riordina i sensi unici, abroga il papato, trasforma i servizi segreti in vigili urbani, costringe gli autori di brutti libri a girare mascherati finché non ne scrivono uno bello, cambia gli impianti di illuminazione stradale e già che c’è taglia anche l’editoria: spariscono Saffo, Aristofane, Lucrezio, Catullo; Ovidio e Orazio vengono epurati, Seneca ridotto a un quarto, Montaigne a un agile libretto mentre non c’è più traccia di Pascal. Solo Rousseau resiste in edizione integrale.

Dispiace per Enrico Bondi, ma una spending review uguale alla sua l'aveva già ideata due secoli e mezzo fa un giovane parigino che si chiamava Louis-Sébastien Mercier. Dettagli e risultati li illustro sul Foglio in edicola oggi e sul sito del quotidiano medesimo.