giovedì 6 agosto 2015

Dall'affaire Edward Heath - primo ministro negli anni '70, immortalato nel coretto di una canzone dei Beatles sulle tasse, oggi accusato di pedofilia a furor di popolo dai quotidiani bassi - si apprende lo slittamento di alcuni concetti chiave nella cultura britannica. Heath è stato uno dei due primi ministri single nella storia contemporanea del Regno Unito, settant'anni dopo il notorio snob e libertino conte Balfour. Per dirvi l'inverosimiglianza di un primo ministro single, pensate che attorno a questo rarissimo caso è stata imbastita la trama del film Love, actually, con Hugh Grant che balla da solo di sera giù per le scale di 10 Downing Street. Heath era un modello di single molto diverso da Balfour (e da Hugh Grant, che alla fine sposa una stagista) in quanto alla carenza di una famiglia non sopperiva con un'attività seduttiva pubblicamente chiacchierata. Alle domande sulla sua vita privata, anche gli amici più intimi rispondevano: "Non ne ha". Ciò che nell'Inghilterra di quarant'anni fa era visto se non come un pregio come un'eventualità, ossia il sostanziale disinteresse dell'uomo nei confronti di tormenti sentimentali o turbamenti sessuali che lo avrebbero distolto dalla gestione del potere in cui era assorbito, oggi viene immediatamente interpretato come copertura di un'attività omosessuale. Può anche essere, ma who cares?

Qui entra in gioco infatti il secondo fattore. L'aggettivo più comune nel descrivere Heath era secretive, ovvero discreto ai limiti dell'occultamento. Anche questo era reputato un pregio nell'Inghilterra di quarant'anni fa, ritenendo che l'esposizione di emozioni, affari propri e mutande sporche fosse continentale, latina - anzi peggio, common: ossia una tentazione per così tante persone  di varia estrazione che tanto valeva che nessuno vi cedesse, soprattutto chi copriva ruoli di responsabilità. Nessun inglese serio avrebbe voluto per amico uno che gli raccontava pettegolezzi su sé stesso. Oggi invece si ritiene che chi non metta in piazza la propria privacy abbia necessariamente qualcosa da nascondere. Nel caso di Heath, l'omosessualità; ma come mai era così secretive? Non è che c'è qualcosa di peggio?

Ecco il terzo tassello. La discrezione iperbolica di Heath deve nascondere qualcosa di losco, che colori di nero l'ormai acclarata predilezione per i maschi; anzi, per i ragazzi; anzi, per i bambini. Voilà. Basta che una tenutaria di bordello, ormai carampana, dichiari di avere servito Heath e il gioco è fatto: il privato diventa pubblico, il sesso reato, la passione delitto, inevitabilmente. Poco conta che la dichiarazione sia stata resa venticinque anni fa e mai confermata, anzi smentita dalla medesima; l'enjeu politico pretende che le indagini vadano a fondo e, se non c'è nulla, vuol dire che un quarto di secolo fa esse furono fermate per impedire di arrivare a colpire nomi molto in alto. Heath sembrava una persona discreta, forse un po' troppo solitaria, e invece era un diabolico complottista.
Non basta. Le indagini si sono basate sulle rivelazioni di un bambino di sessantacinque anni il quale si è improvvisamente ricordato di avere subito sevizie dal futuro primo ministro nel 1961. Non commenterò la credibilità del singolo caso ma mi limiterò a ricordarvi che scrivo da Cambridge, dove un'inchiesta ha rivelato che il 30% degli studenti universitari sostiene di avere subito violenza sessuale e il 77% molestie sessuali; se tanto mi dà tanto, è sorprendente che dopo un'intera settimana qui io non sia stato violentato. O non sia in galera.

Manca l'ultimo pezzo. La polizia. Le forze dell'ordine del Wiltshire, di fronte al sospetto di avere insabbiato un'inchiesta nei primi anni '90, hanno reagito con forza tenendo una conferenza stampa di fronte alla casa di Heath. Santo cielo! Ma nemmeno in Corea del Nord, spero almeno, la polizia tiene conferenze stampa davanti alla casa dell'indagato! Non solo: in barba a ogni principio di giustizia basata sulle indagini, e non sull'inquisizione, la polizia ha invitato a uscire allo scoperto chiunque da bambino abbia subito violenza sessuale, benché retribuita, da Edward Heath. Accorreranno a frotte, richiamati dalla succosa madeleine giuridica: così si potrà finalmente far pagare il fio a un orrido pedofilo che a prima vista sembrava un politico discreto e melanconico, un romantico che teneva sul comodino la foto di una fidanzata mai sposata. E che è morto dieci anni fa.